Quasi incredibilmente, anche la 407, berlina d’impronta sportiva e dalla linea ancora piacevole, è giunta alla soglia dei 20 anni!

Preceduta dalla concept 407 Elixir, una sorta di coupé-station presentata al Salone dell’automobile di Francoforte 2003, la produzione della berlina di serie venne infatti avviata nella primavera del 2004 portando con sé una svolta per quanto riguardava la linea, non più firmata da Pininfarina ma dal centro stile Peugeot di Rennes. Con la 407, quindi, si interruppe lo storico sodalizio tra la casa del Leone e l’atelier torinese.

Caratterizzata dalla grande “bocca” tipica dei modelli Peugeot del periodo, la linea della 407 si apprezza maggiormente dalla vista laterale, che mostra in pieno il lavoro svolto dai designer Peugeot poiché, rispetto a quella della 406, la fiancata della 407 appare più slanciata, scattante e sportiva. L’abitacolo è contrassegnato da un disegno sobrio e da un’elevata qualità di assemblaggio e dei materiali utilizzati. L’abitabilità è elevata anteriormente; sul divano posteriore le persone più alte possono trovare qualche difficoltà di sistemazione a causa del padiglione piuttosto inclinato. Buona anche la volumetria del vano bagagli, ulteriormente ampliabile abbattendo lo schienale posteriore.

La scocca, progettata per offrire rigidità torsionale e assicurare un comportamento stradale sicuro venne perfezionata per evitare di ricreare sulla 407 le caratteristiche di nervosismo del retrotreno tipiche delle Peugeot contemporanee di fascia media e bassa ma volendo al tempo stesso conferire alla vettura un’impronta più grintosa rispetto a quella della 406. Risposero a queste necessità le sospensioni anteriori con un nuovo schema a doppi triangoli con perni disaccoppiati e giunti sferici uniball e il retrotreno di tipo multilink. L’impianto frenante prevedeva freni a disco sulle quattro ruote con gli anteriori autoventilanti.

Al suo esordio, la 407 venne proposta in cinque motorizzazioni, tre a benzina da 1.8 a 3 litri e due turbodiesel common rail dal 1.6 a 2 litri, tutte bialbero e tutte, ad eccezione del 3.0 V6, accoppiate ad un cambio manuale: a 5 marce per il 1.8 a benzina ed il 1.6 HDi, a 6 per le rimanenti. La motorizzazione di punta era invece prevista di serie con un cambio automatico/sequenziale a 6 rapporti.

I livelli di allestimento proposti per il mercato italiano erano quattro: Confort, Sport, Executive e Sport Pack Tecno.

Nel settembre dello stesso anno arrivò la versione station wagon: identica alla berlina nella meccanica, risulterà molto gradita dal pubblico. La linea era la medesima della berlina fino ai montanti centrali: quelli posteriori erano invece “rovesciati” e insieme alle terze e quarte luci creavano un effetto ottico di “vuoto/pieno” dal risultato molto dinamico. La coda era inoltre caratterizzata da gruppi ottici specifici dal disegno avvolgente.

A fine 2005, entrò in produzione la versione Coupé, dal corpo vettura a due porte più basso e slanciato ma anche più lungo ed imponente rispetto a quello della berlina. Il frontale presentava la grande bocca racchiusa da tre feritoie per lato simili a branchie. I montanti centrali, che sulla berlina erano appena accennati, qui scomparivano del tutto, rendendo la linea ancora più pulita. Ampiamente rivista anche la coda, con un massiccio scudo paraurti del tutto liscio e nuovi gruppi ottici più profilati.
Meccanicamente furono riviste le sospensioni, ribassate di 10 mm anteriormente e di 23 mm posteriormente, nonché irrigidite. Le versioni di punta potevano contare anche su un sistema di gestione elettronica. L’impianto frenante prevedeva dischi anteriori di 330 mm. La gamma prevedeva inizialmente le seguenti motorizzazioni:

2.2 16v 163 cv;
3.0 V6 207 cv;
2.7 HDi V6 biturbodiesel 204 cv.

I livelli di allestimento erano due: Tecno e Féline.

Da questo momento e fino al pensionamento, avvenuto nel 2011 con il lancio della 508, la 407 vedrà qualche aggiornamento di motorizzazioni e allestimenti e si sottoporrà ad un moderato restyling nel 2008. Alla fine della produzione arresterà i contatori a una cifra poco sotto i 900mila esemplari, un risultato di tutto rispetto.

La 407 entra quindi oggi nel novero delle auto “storiche”: dal 2024 in Italia gli esemplari del primo anno possono essere sottoposti alla richiesta del Certificato di Rilevanza Storica ASI (fornibile anche dal nostro Club attraverso la partnership con il Club Storico Peugeot Citroën DS Italia). Oltre ad essere stata un tassello importante della storia della Casa del Leone, la 407 lo è poi anche per il nostro Club: non solo perché molti soci ne hanno posseduta (o ne possiedono ancora) una o perché molti esemplari sono oggi censiti nel Registro Passione Peugeot, ma anche e soprattutto perché Passione Peugeot Auto Club Italia è nato nel 2008 proprio dalla fusione degli allora 307 Italian Club e 407 Italian Club! Per questo motivo, in questo importante anniversario desideriamo celebrarla regalando a tutti i nuovi soci possessori del modello un adesivo celebrativo!