In occasione dell’evento 130 anni Peugeot in Italia, svoltosi nella zona dell’alto vicentino il 16-17 settembre scorsi, abbiamo ricevuto in prova da Groupe PSA Italia una fiammante 408 Plug-In Hybrid 225 GT che ha fatto gli onori di casa come “madrina” della manifestazione. Questo ci ha dato l’opportunità di effettuare un piccolo test per raccontare come va l’ultimissima berlina-crossover del Leone. Purtroppo, i tempi ristretti in cui ci siamo trovati ad operare -nell’imminenza dell’organizzazione dell’evento- non ci hanno consentito di effettuare una vera e propria “prova su strada”, tuttavia possiamo dire di aver raccolto numerosi elementi per dare le nostre impressioni.

Cominciamo con il raccontare cos’è la 408: come detto prima è una sorta di “incrocio”, una grande fastback che si “eleva” imitando i SUV senza voler arrivare ad esserlo davvero. L’assetto è infatti solo leggermente rialzato (circa 19 centimetri da terra) ma passaruota e paraurti posteriore di plastica grezza, belli da vedere e assai pratici in caso di piccoli “urti da parcheggio” denotano la volontà di affrancarsi dalle consuete berline.

Le motorizzazioni disponibili sono quattro: il conosciuto motore PureTech 1.2 da 130 cavalli, due unità ibride plug-in costituite dal 1.6 turbobenzina abbinato ad un motore elettrico e declinate in due varianti di potenza, 180 e 225 cavalli e, infine, l’unità ibrida “mild” introdotta recentemente per chi non ama avere a che fare con cavi e colonnine: motore 1.2 PureTech elevato a 136 cavalli, motore elettrico integrato in un nuovo cambio automatico doppia frizione e batteria 48V. Tutte le versioni sono disponibili in due livelli di allestimento: Allure e GT, con l’eccezione della 180 cavalli, disponibile solo con allestimento GT. Un vero peccato l’assenza del diesel; il 1.5 BlueHDI, seppure forse sottodimensionato rispetto alla mole della vettura, avrebbe sicuramente contribuito a diffonderla in maniera più consistente (dobbiamo dire la verità, non se ne vedono molte in giro). Qui apriamo un piccolo inciso per ribadire la nostra incapacità di comprendere la strategia di Stellantis che ha deciso di togliere dal mercato i propulsori a gasolio con così tanto anticipo (ok, la politica li ha condannati a morte -almeno così pare- ma al momento sono ancora di gran lunga i preferiti dal mercato). Solo i posteri potranno stabilire se la decisione sia stata giusta o meno.

Tornando all’oggetto della prova, la vettura ci riconosce grazie al Keyless Access: ci si avvicina con le “chiavi” in tasca e la 408 ci saluta con un “battito” di frecce e un avviso acustico mentre sblocca la chiusura delle portiere. Adesso si può parlare degli interni, che sono ovviamente in linea con i più recenti stilemi della Casa. La plancia è ripresa pari pari dall’ultima generazione della 308, con le sue linee geometriche, spigoli e finiture lucide quasi da auto giapponese. Molto bello il display centrale; a nostro avviso criticabile invece il menu dell’infotainment, che ci è sembrato un po’ farraginoso, e la disposizione di alcuni comandi secondari, diversa rispetto agli altri modelli Peugeot.
A prima vista l’abitacolo non dà l’idea di grande spaziosità ma, alla prova dei fatti, si scopre che la sfruttabilità invece c’è, eccome, soprattutto dietro, in virtù del passo abbondante: 279 centimetri, per una lunghezza totale della carrozzeria di 470, numeri persino superiori a quelli della “grande SUV” del Leone, la 5008. La seduta è bassa, ad appena 21 centimetri dal pavimento (dieci in meno rispetto alla 3008), però la distanza che separa il sedile dal suolo è di 51 centimetri (tre in più della 308) per cui si viaggia più in alto rispetto a una berlina normale, con tutti i vantaggi in termini di accessibilità, ma con una posizione di guida ribassata, quasi sportiva.
I sedili sono estremamente comodi e anche molto belli da vedere; questi sì diversi dalla consuetudine Peugeot (sembrano quasi Citroën): ottimi sia il sostegno che il contenimento offerti; volendo li si può avere anche riscaldabili e massaggianti. Piccoli nei sono invece costituiti dall’assenza del meccanismo di regolazione in altezza delle cinture di sicurezza anteriori e dalla tendina del tetto apribile, azionabile solo manualmente. Sciocchezze, si dirà, ma su un’auto che può tranquillamente arrivare a sforare il prezzo di 50mila euro anche le sciocchezze fanno sentire il loro peso.
Il portellone posteriore, infine, consente di caricare con facilità (molto pratica l’apertura automatica); tuttavia bisogna tenere conto che nel caso specifico della versione plug-in hybrid, tra gli ingombri della batteria e dell’eventuale subwoofer dell’impianto hi-fi Focal non rimane molto spazio: il bagagliaio si ferma infatti a 349 litri, ben 100 in meno rispetto a quello di una 3008 con motore tradizionale, tanto per dare un’idea.

Nella guida l’insonorizzazione generale ci è sembrata molto curata e un enorme plauso l’abbiamo dato al comparto sospensioni che, grazie alla combinazione dello pseudo-Mac Pherson anteriore con il multilink posteriore, regala alla vettura la capacità di saper bilanciare con grande maestria il giusto grado di comodità (nonostante gli enormi ruotoni opzionali da 20″ e gli pneumatici a spalla “barra quaranta” sembra –ancora una volta- di viaggiare su una Citroën, ma stavolta quelle di un tempo, con le mitiche sospensioni idropneumatiche) con un certo dinamismo. La 408 è estremamente godibile su strada: dall’interno si ha la sensazione di essere su una comoda e paciosa limousine che però, quando serve, sa entusiasmare con scatti rapidi ed è capace di inserirsi con precisione nelle curve come una piccola GTI, nonostante la mole non indifferente, senza particolari movimenti laterali e longitudinali. Risulta inoltre composta e sicura anche nelle manovre di emergenza, dando un grande senso di confidenza anche al guidatore meno smaliziato.
Come abbiamo detto, l’esemplare in prova era dotato della motorizzazione più prestazionale: il quattro cilindri 1.6 turbobenzina da 180 cavalli abbinato all’unità elettrica da 110 CV, per una potenza totale di sistema di 225 CV e 320 Nm. Il motore elettrico è collocato all’interno del cambio automatico a otto rapporti, al posto del convertitore di coppia, ed è in grado di muovere l’auto da solo oppure di supportare il propulsore termico nelle fasi di spinta. Il guidatore può scegliere, attraverso il selettore, programmi di guida specifici, dall’ibrido al full electric, e anche la funzione B per aumentare il livello di rigenerazione in frenata. La batteria, sistemata al posteriore, ha una capacità di 12,4 kWh e può essere ricaricata solo con corrente alternata, a una potenza di 3,7 kW. Ovviamente non abbiamo potuto effettuare rilevazioni in merito ma, rifacendoci ai dati pubblicati dalla rivista Quattroruote, possiamo dire che, sia l’accelerazione (7,6 secondi nello 0-100), sia la ripresa (dove il boost elettrico è una presenza gradita) possono essere tranquillamente confermati. L’auto ci è stata consegnata con l’unità elettrica solo parzialmente carica (in modalità plug-in abbiamo percorso circa una ventina di km prima che la batteria si scaricasse) e non ci è stato più possibile ricaricarla, per cui abbiamo marciato praticamente con la sola unità endotermica, sfruttando l’elettricità recuperata in frenata solo per le partenze e le piccole manovre. In quest’ambito, Quattroruote riporta che la media dei consumi a batteria scarica si attesta sui 13,6 km/litro, e anche qui possiamo confermare: con le nostre misurazioni, sicuramente più imprecise, ci siamo fermati a 12,5.

In definitiva possiamo dire che la 408, alla quale ci eravamo avvicinati con un po’ di diffidenza, ci ha conquistati. A nostro avviso la sua qualità maggiore è quella che meno ci saremmo aspettati di trovare: la comodità. L’aspetto esteriore, estremamente imponente e grintoso, non passa inosservato e la curiosità di chi si ferma a guardarla passare rende ancora più piacevole la guida, già di per sé molto appagante, grazie al powertrain potente e all’ottimo lavoro del comparto sospensioni. Le uniche perplessità sono dettate dall’inadeguatezza delle motorizzazioni disponibili e da alcune piccole “ingenuità” della dotazione.
Per noi, insomma, è un’auto con grandi potenzialità: sta a chi di dovere promuoverle come si deve.

 

(Foto: Stefan Chirita – Fabrizio Cadin)