Questo mese ricorre un importante anniversario per due celebri modelli Peugeot: 205 e 306 festeggiano rispettivamente 40 e 30 anni! Il duplice compleanno è l’occasione per ripercorrere brevemente la storia di queste due auto, che hanno segnato in modo significativo la produzione della Casa di Sochaux.

La 205 non ha bisogno di presentazioni: il solo nome è per tutti già sinonimo di Peugeot. In Francia è soprannominata “Sacré Numéro” e anche da noi la pubblicità la proponeva con lo slogan “205: che numero!”; insomma, una vera e propria icona della produzione del Leone. Lanciata nel febbraio del 1983 come erede dalla 104, riscosse un enorme successo, guadagnandosi fin da subito un grande merito: quello di avere risollevato i conti della Casa, in quel momento pesantemente in rosso a causa dello scarso successo dell’ammiraglia 604 e anche per il peso degli investimenti stanziati per il progetto del motore PRV e per l’acquisizione della Citroën.
Con una vita commerciale prolungatasi per sedici anni attraverso pochi leggeri restyling interni ed esterni, la 205 ha saputo accattivarsi il favore di una vastissima platea di estimatori in tutta Europa, totalizzando a fine carriera più di cinque milioni di esemplari venduti.
Certo, il grande successo della piccola del Leone è stato corroborato principalmente dal fascino delle sue versioni sportive (che negli anni ’80 e ’90 erano “le GTI” per antonomasia, insieme alla Volkswagen Golf) e dall’immagine vincente nel mondo del rally di quella specie di mostro che era la “turbo16” (che venne riprodotta sia “in grande” con l’omonima stratosferica versione stradale, sia “in piccolo” con la Rallye, apprezzatissima dai giovani). Ma non va dimenticato il gradimento (tuttora molto ampio) per le versioni cabriolet e il fatto che la 205 sia stata proposta in un ampio ventaglio di motorizzazioni a benzina, a gasolio (queste ultime anche sovralimentate) e perfino elettrica!
Senza contare la pletora di versioni speciali uscite nel tempo, in testa a tutte la fascinosa Roland Garros ma il cui elenco contava Color Line, Look, T-Shirt, El Charro, Italian Open, Best Company, Lacoste e diverse altre, tutte entrate nel nostro immaginario.

Oggi in Italia le 205 si trovano ancora in buon numero e tantissime sono censite nel Registro Storico Peugeot Italia nonché iscritte all’ASI come vetture storiche. Si propongono ancora come vetture simpatiche e apprezzate nella guida e per molti rappresentano un modo economico per entrare nel mondo del collezionismo delle auto d’epoca… se si eccettuano Rallye e GTI le cui quotazioni cominciano a diventare impegnative!

 

La 306 debuttò al Salone di Amsterdam del 1993 proponendosi come sostituta della poco fortunata 309 e segnando immediatamente, rispetto a quest’ultima, un cambiamento totale. La nuova “media” si presentava con una linea molto più moderna e accattivante, frutto della matita di Pininfarina, che riprendeva, pantografate in scala maggiore, gli stilemi della piccola 106. La vettura proponeva un netto salto di qualità anche negli interni, sia per i materiali sia per quanto riguardava le dotazioni.

Al momento del lancio, la vettura venne resa disponibile unicamente in configurazione due volumi cinque porte, in tre livelli di allestimento e tre motorizzazioni tutte a benzina (1.4, 1.6 e 1.8). Ma già dall’anno successivo la gamma si ampliò includendo i modelli a 3 porte, versioni diesel e motori maggiormente prestazionali (i 2.0 delle versioni XSI e S16, divenuta in seguito GTI), nonché la fascinosa variante Cabriolet, disegnata sempre da Pininfarina e proposta anche nel lussuoso allestimento Roland Garros. Successivamente arrivarono anche le versioni a tre volumi (che in Italia non riscossero grande successo ma furono apprezzate in altri mercati) mentre sul fronte delle competizioni venne progettata una versione da competizione rally, la Maxi, basata sulla S16, che vinse il campionato francese 1994 e ottenne piazzamenti anche in ambito WRC negli anni successivi.
Con il restyling di metà carriera, avvenuto nel 1997, arrivò anche la versione SW che fece vivere alla 306 una nuova giovinezza: la versione giardinetta era infatti il vero “pezzo mancante” della gamma e incontrò un corposo gradimento. A stretto giro venne replicata anche sulla 306 la versione Rallye, molto apprezzata su 205 e 106 e che qui vide la media Peugeot essere allestita con il motore 2 litri da 163 cv della GTI ma semplificata nell’allestimento per alleggerire il corpo vettura e esaltare le prestazioni.
Nel 1999 arrivò un ulteriore leggerissimo restyling accompagnato dall’introduzione dei nuovissimi propulsori diesel common rail (gli HDi) che accompagnò la 306 verso la pensione (arrivata due anni dopo con la presentazione dell’erede 307) e la definitiva cancellazione dai listini nel 2002 con l’uscita di produzione delle versioni SW, dopo quasi tre milioni di esemplari prodotti.

Per questa occasione, tutti i possessori di 205 e 306 che si iscriveranno quest’anno a Passione Peugeot Auto Club Italia, riceveranno in omaggio uno speciale adesivo commemorativo!